Da nobili capitani di armati a malgari transumanti e capitani di impresa nel bio-medicale.

 La schiatta cremonese è storicamente derivata dalla famiglia di Zucchellino Zucchi, omonimia ricorrente in 4 generazioni. Come era frequente fino al XV secolo il nome Zucchello, della cui progenie era il giovinetto scelto tra i 12 paggi dalle famiglie più nobili che destinarono Cremona al servigio di Bianca Maria Visconti, quando fece ingresso in città con il marito Francesco Sforza.
L’ultimo Zucchelli cremonese fu Ignazio, quarto ed ultimo marchese morto nel 1813, nel periodo napoleonico finale dopo la disastrosa campagna di Russia.
Un altro personaggio fu Pietrobuono, detto Zuchelus, proveniente dall’Alta Valle Seriana. Chiamato “Sùchell” in dialetto, Pietrobuono figura tra i capi­famiglia possidenti citati nell’atto notarile datato 26 gennaio 1410 riguardante la riunione del Consiglio di Arengo di Ardesio prima che il comparto nel 1425 si concedesse alla Repubblica di Venezia. Nel XIX secolo e antecedentemente risultano come malgari di Valcanale, transumanti dai pascoli montani che occupavano nei mesi estivi e in cascine dotate di grandi stalle della pianura in inverno. L’attività di allevatori li aveva impegnati in campo veterinario: l’epidemia bovina virale di afta epizootica del 1899-1900 costrinse la famiglia di Bortolo Zucchelli, noto casaro del lodigiano-cremasco, a specializzarsi nella cura dei propri capi, che però dovettero comunque essere tutti abbattuti.
Da qui il giovanissimo figlio Sante “fece fagotto”, cominciando come famiglio,  successivamente “faceva San Martino” in continuazione,  peregrinando tra le cascine del lodigiano-cremasco; aveva infatti un carattere particolare che non tollerava le ingiustizie.
Il suo terzogenito fu Giuseppe Zucchelli, ispiratore dei valori della famiglia di Cusano Milanino, fu testimone col proprio esempio attraverso una costante ricerca all’ascensore sociale e da una dedizione continua nel rinsaldare le proprie radici.
Le memorie familiari, lo spessore culturale, la valenza tecnica e scientifica espressa dal figlio Dario e dai nipoti Luca e Fabio nel campo del controllo della contaminazione ambientale tre fratelli nelle scienze per la vita hanno, proprio per questo, un riscontro concreto anche nel territorio. Per evitare che tutto ciò andasse disperso nella disattenzione e nella incuria, dopo la morte di “Pino” stabilirono l’istituzione dell’Archivio Zucchelli attraverso un’accurata raccolta fotografica e alcune pubblicazioni.